Lo stress, i sacrifici, e il prosperare

E’ normale che il nostro lavoro sia, in parte, stressante. Chi mi conosce però sa che, quando parlo di stress, intendo parlare di quando lo stress è troppo: quando inizia a diventare dannoso. 

Non si tratta del sentire la spinta a fare, ma è l’ansia, il sentirsi in pericolo, perdere la speranza che le cose vadano bene e di riuscire a fare qualcosa di utile e, per salvarsi, iniziare a sacrificare qualcosa, a sacrificare il nostro benessere. 

Sotto stress ecco che la nostra mente si chiude: vediamo il negativo, diventiamo aggressivi, perdiamo la creatività, vogliamo solo sopravvivere. 

Per sopravvivere, attiviamo diversi meccanismi, di pensiero e anche di comportamento. 

Spesso per es. ci diciamo che è normale, e che anzi va bene così.

Troviamo anche dei sistemi per andare avanti comunque e/o facciamo dei sacrifici: mangiamo quel che capita, vediamo meno gli amici, smettiamo di fare movimento, etc. 

Quali sono, se lucidi la tua consapevolezza per un attimo, i tuoi sistemi per continuare a soprav-vivere sotto stress?

  • dirti che è normale? 
  • isolarti, smettere di andare in palestra o di divertirti, perché "ora non si può"? 
  • esagerare con la caffeina, con l’alcol, col cibo, con lo shopping... per tirarti un po’ su? 
  • diventare cinico, dare la colpa agli altri? 
  • distrarti, negare la situazione?
  • altro?

Questi meccanismi, a lungo termine, non sono utili né a te, né al tuo lavoro e alla tua azienda, né alle persone intorno a te. 

Cosa possiamo fare, invece? 

  • il primo passo è tornare lucidi, accorgerci che non è "normale", non è sufficiente sopravvivere e annaspare; c’è bisogno di uscire dalla cappa negativa del sentirsi sotto minaccia, smettere di reagire in automatico e alimentare i nostri circoli viziosi;
  • solo a quel punto è possibile riemergere e invertire le tendenze nocive;
  • a quel punto potremo trovare soluzioni creative. Non avviene il contrario. 

Possiamo avere successo solo se usciamo dalla modalità sopravvivenza, per prosperare a lungo termine. 

Cosa ci può essere di aiuto: 

  • meditare, fermi o in movimento;
  • scrivere
  • pratiche della gratitudine e del notare tutti gli aspetti positivi soprattutto di cosa non ci piace;
  • tornare in relazione e magari riflettere insieme, accogliere le opinioni degli altri;
  • aiutare qualcuno;
  • fare movimento;
  • curare l’alimentazione;
  • stare all’aria aperta;
  • dedicarsi a qualsiasi cosa che sia piacevole per noi;
  • dormire a sufficienza;
  • ascoltare il corpo (ci fa uscire dai rimuginii e trovare altro);
  • ridere: di qualsiasi cosa, anche dei nostri guai. 

La Mindfulness ci aiuta in tutto ciò e soprattutto ci fa di nuovo sentire che siamo più grandi ampi di ciò che non ci va. 

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